SmartThings Samsung
SmartThings era una società fondata nel 2012 a Palo Alto in California per creare una piattaforma aperta per edifici Domotici ed Intenet delle Cose.
Finanziata inizialmente attraverso “kickstarter” (società di finanziamento collettivo per prodotti innovativi, vedi anche Crowdfunding) ha iniziato a vendere i propri prodotti on line ed è cresciuta fino ad essere acquisita nel 2014 nientemeno che da Samsung che ne ha incrementato drasticamente lo sviluppo ed il marketing.
L’aneddoto racconta che fu fondata, con altri 6 soci, da un’idea di Alex Hawkinson, che aveva avuto la casa di montagna danneggiata dalle condutture esplose per il gelo e dalla considerazione che se fosse stato avvertito del problema in tempo reale non ci sarebbero stati danni. La bellezza della storia è che Samsung ha fatto felici gli ideatori ed i finanziatori iniziali, (li ha fatti ridere, ma tanto) acquisendo la compagnia per la simpatica cifra di 200 milioni di dollari, solo 2 anni dopo.
Samsung SmartThings per la sua offerta punta su di un Hub (elemento centrale che fa da fulcro e collegamento dell’intero sistema) a standard aperto cui altre aziende possono aderire ed essere certificate: “Works with SmartThings”.
A questo sistema si sta interessando anche Microsoft, che ha annunciato una partnership con Samsung per l’Internet delle Cose e per l’integrazione dell’assistente vocale Cortana con l’ecosistema Samsung SmartThings dedicato alla domotica. Ad una domanda verbale il PC (o il telefono) può rispondere interfacciandosi con gli apparati della casa informandoci sul loro stato. Per esempio sulla durata rimanente del ciclo di lavaggio, su eventuali anomalie nei consumi energetici e molto altro.
Samsung sta stringendo più alleanze possibili, con partner commerciali come BMW, Bose, Philips, Aeon, Honeywell, Yale, ma anche con governi e istituzioni al lavoro sulle “smart city” (e non dimentichiamo che in Italia fra queste vi è Torino-smart-city). È quindi chiaro anche a Samsung che il suo successo commerciale, ed il vero sviluppo della Domotica (e più in generale dell’Internet delle Cose) sarà possibile solo attraverso uno standard generalizzato ed aperto a tutti i contributi industriali, software e commerciali.
Samsung ha dichiarato ufficialmente che entro il 2020 ogni suo prodotto sarà certificato per il sistema SmartThings e quindi ha sviluppato direttamente, e sta implementando, una serie di linee di prodotti specifici divisi in categorie:
- sensori di temperatura e umidità
- sensori di movimento
- videocamere,
- impianti audio
- elettrodomestici
- apparati elettrici
- condizionatori,
- serrature intelligenti
- sensori di salute e benessere
Fra i prodotti SmartThings Samsung citiamo:
- Sleep Sense, un sensore da collocare sotto il materasso e in grado di rilevare l’inizio e la qualità del sonno e di interagire con altri prodotti (per esempio il termostato può diminuire la temperatura della stanza e spegnere la tv).
- Il frigorifero con display che suggerisce ricette sulla base del cibo contenuto e permette di fare la spesa senza allontanarsi dal frigo. (Ma anche il frigo mi deve dire cosa fare!?!)
- Il cerotto smart in grado di raccogliere dati su battito cardiaco e altre informazioni da mostrare al medico curante in caso di bisogno. (Ma ci sono già anche i braccialetti fitness)
Il tutto sarà controllato da un’applicazione disponibile per Android, iOS e Windows Phone.
All’inizio del 2016 è prevista la commercializzazione in Italia. Il costo dell’Hub fulcro del sistema è di 99 $ negli USA di 99 £ in Gran Bretagna e sconosciuto al momento nel resto d’Europa. In aggiunta ognuno potrà comprare altri elementi da collegare.
Domotica e Internet delle Cose – Internet of Things – IoT
architetto Claudio Marinari. Segui anche Domotica e Design
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